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Ramon Cipressi nasce a Caracas nel 1956.
Probabilmente i primi passi sulle sterminate spiagge di Maracaibo davanti al Mar Caraibico hanno impresso nella personalit� dell�artista il senso dei �Grandi Spazi�, comun denominatore della maggior parte delle opere e delle passioni.

Le prime collaborazioni risalgono al 1975 con la Collana Eroica della casa Editrice Dardo. Nel 1976 incontra l�editore Florenzo Ivaldi, che dopo il successo del Corto Maltese di Hugo Pratt � alla ricerca di giovani talenti.
Ne nasce una lunga collaborazione sulle pagine del Sgt. Kirk, prestigioso periodico amatoriale, riguardante la saga di fantascienza �Van Adams� che sfocia nella pubblicazione dell�intera raccolta nel volume omonimo nel 1982.
Seguono gli anni di una sperimentazione che coinvolger� pi� settori, dalla pittura alla grafica pubblicitaria al design industriale, supportato dalla Laurea in Ingegneria, che consentir� a Cipressi di affinare le tecniche classiche e provare nuovi strumenti espressivi.
Cos� il pennello e l�aerografo ad aria compressa si trasformano nella pittura computerizzata e nella scultura tridimensionale.
Un passaggio irresistibile per un artista �futurist�.

Attualmente risiede vicino al mare della Riviera Ligure dove, a vela, continua a percorrere il Grande Elemento

 

Tra le ultime creazioni di rilievo citiamo:

La progettazione ed il design di un Fast Cruiser a vela di 14 metri.
Il Calendario 2002 Double Visions del fotografo Enrico Ricciardi.
La serie di scenari digitali che andranno a far parte delle raccolte �Liquid Worlds� e �Future Worlds

 

 

 

Citazioni da �Ramon Cipressi: Fantascienza come Spettacolo� di Claudio Bertieri, critico e scrittore.

Illustratore, Designer ed Ingegnere con, alle spalle una laurea in complicate specialit� aeronautiche, Cipressi � un lettore attento di quella colorata e laseriana epopea visiva che, nata con Flash Gordon di Alex Raymond, passando per 2001 Odissea nello Spazio di Kubrick, � approdata all�universo di Star Wars (George Lucas) per sublimarsi nello splendido decadentismo di Blade Runner (Ridley Scott).
Cipressi � uno spettatore fedele al genere ed � intrigato in prima persona in un avvenirismo tecnologico insinuante e serpentino. Come illustratore ripassa Al Williamson (uno degli epigoni di Raymond nel proseguire la lunga epopea extraterrestre) e nello stesso tempo, rilegge il grande Alex confessandone i debiti e le suggestioni.
Cipressi � un narratore della nuova generazione che vive il suo tempo, reale e fantastico, traendone suggerimenti e tensioni. Che se ne appropria con noncuranza, modificandoli e strumentalizzandoli per corrispondere alla propria urgente necessit� di voyeur. E� istintivo e raffinato. Una volta acquisita la grazia del mestiere e l�abilit� ambigua dell�esperienza sa intessere le infinite immagini di chi ha compreso quali debbano essere oggi i segni trascinanti del favoliere.
In fondo anche in �Van Adams�, monografia che si distingue per la raffinata eleganza formale, � sempre un lontano canovaccio a stabilire gli obblighi dello spettacolo: l�Eroe, il Cattivo, la Bella, il Mago. Hanno soltanto cambiato nome ed indossano vesti consone ad una �Chanson de Geste� del domani.





RAMON CIPRESSI: Tra Mondi Tridimensionali e Sculture Elettroniche (un'intervista con         l' autore).

La mia esperienza maturata nell'abito della grafica si accosta recentemente al mondo della fotografia quando, in stretta collaborazione con il fotografo Enrico Ricciardi, amico da lunga data, dopo un periodo di sperimentazione, viene messa a punto una tecnica di immagine che miscela fotografia e grafica in modo intrigante ed elegante e che riscuote subito consensi di pubblico e di critica.
Il mio ruolo nell'ambito del tandem Ricciardi-Cipressi � quello di scenografo, che si concretizza nella creazioni degli ambienti virtuali in cui vengono successivamente inseriti i soggetti fotografati da Ricciardi. Si noti che "inserimento" � un termine riduttivo, si tratta di una vera "fusione" nella scena, in quanto tutte le variabili dell'immagine vengono controllate: le prospettive, le luci, le ombre, i colori, i riflessi. Ed � questo il momento pi� delicato della realizzazione che distinguer� un semplice "collage" da una credibile scena tridimensionale.
Dato il taglio futurista che contraddistingue questa fase creativa, spesso le scene sono rappresentate da mondi e situazioni future o lontane nel tempo e nello spazio e, caratteristica interessante, essendo generalmente create con tecniche digitali tridimensionali, sono virtualmente visitabili, superando quindi la normale prospettiva di presentazione.
Anche altri elementi presenti nella scena, quali gioielli e accessori, sono spesso creati e modellati con gli "scalpelli elettronici" consentendo una sperimentazione di forme e cromatismi che ambirebbe suggerire ai designer del settore.
"Mondi a 3 dimensioni" e "Sculture Virtuali" sono quindi gli ingredienti che arricchiscono una rappresentazione fotografica- grafica perfettamente al passo del III Millennio.
 

 

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